Il webgame gratuito ha già raggiunto più di 2 milioni di giovani a livello europeo, con oltre 16 mila videogiocatori che l’hanno provato in prima persona. Ecco come giocare a Youth For Love
Gli stimoli di apprendimento positivi, esempi di buona condotta da dare ai ragazzi, possono passare anche da un videogame, spesso additato dall’opinione pubblica come principale portatore di principi e messaggi spiacevoli. L’esempio è Youth for Love – The Game, un videogioco nato con l’obiettivo di prevenire, individuare e contrastare violenza e bullismo tra adolescenti. La storia di questo serious game è raccontata nella sezione Game to Human, piattaforma dell’associazione IIDEA che mette in risalto l’alto valore sociale e culturale del mondo dei videogame.
In Youth for Love – The Game i ragazzi e le ragazze hanno la possibilità di imparare ad affrontare il problema della violenza tra pari e del bullismo. Come? Sperimentando in prima persona, in un terreno virtuale situazioni potenziali ma realistiche di abusi, molestie, sia verbali sia fisiche, atti di violenza on-line. Un’esperienza che porta a riflettere sia su come rispondere o a chi chiedere supporto, sia su come prevenire queste situazioni, adottando comportamenti rispettosi ed equi. Il videogame è frutto della collaborazione tra expertise diverse e di gran valore. Il grande lavoro di tessitura, coordinamento tecnico e scientifico è stato garantito da Melazeta e La Fabbrica, i diversi partner di progetto hanno poi contribuito per stilare il framework di approccio e fornire spunti per i personaggi, le storie e i contesti dove avvengono.
Youth for Love – che può essere giocato gratuitamente a questo link – ha raggiunto più di 2 milioni di giovani e oltre 16 mila giocatori e giocatrici a livello europeo. Si può partecipare singolarmente, in coppia oppure in gruppo e il videogiochi si presta ad attività educative e in contesti sia formali sia informali. I protagonisti delle storie mostrano come gli elementi che caratterizzano le identità sociali e politiche di ogni persona debbano essere valorizzati e non strumentalizzati per giustificare discriminazioni e atti di violenza e accompagnano nel il gioco le ragazze e i ragazzi, che attraverso le interazioni e le scelte a bivio sperimentano situazioni reali e quotidiane. Sarà il giocatore a indirizzare la storia scegliendo e verificando le conseguenze delle sue scelte e con la mediazione di un moderatore sarà anche possibile commentare e condividere sui social gli esiti delle storie vissute e delle scelte fatte.