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Videogiochi per bambini: il mercato in Italia

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Le fasce d’età 6-10 anni e 11-14 sono le meno rappresentate, ma insieme compongono comunque una platea di 3,4 milioni di giocatori sui 15,5 milioni presenti nel nostro Paese. Console, tablet, smartphone o Pc? A cosa giocano di più? Le risposte nell’ultimo report di IIDEA

Quando si affronta il tema dei videogiochi per bambini, di che numeri stiamo parlando? È vero che sono più i maschi a essere attratti dai videogame? E quali sono i dispositivi più utilizzati per giocare? A queste e ad altre domande risponde il report di IIDEA, associazione dell’industria dei videogiochi in Italia, che ha offerto un quadro sul nostro mercato.

Videogiochi per bambini, ma non solo: mercato da 2,3 miliardi di euro

Prima di focalizzarci sul target di riferimento, proviamo a osservare l’intero ecosistema dei videogiochi in Italia. Si tratta di un settore in continua crescita che a fine 2021 muoveva già più di 2,3 miliardi di euro (+2,9% sul 2020). In Italia sono 15,5 milioni le persone che trascorrono parte del tempo libero videogiocando, ovvero il 35% delle persone tra i 6 e i 64 anni. Si gioca – in media – 8,7 ore alla settimana, soprattutto su console ed è un dato in crescita di ben 30 minuti rispetto allo scorso anno.

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Italia: 3,4 milioni di under 14 appassionati di videogiochi

Parlando delle fasce d’età più attive, iniziano con lo sfatare una falsa credenza: non sono solo i giovani a giocare con i videogame. Tra le fasce più attive, oltre a quella tra i 15 e i 24 anni, c’è anche la fascia d’età 45-64 anni. Entrambe registrano 3,7 milioni di videogiocatori al loro interno. E dei 15,5 milioni di videogiocatori ben il 44% è donna e il 56% è uomo.

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Focalizzandoci sulle fascia d’età 6-10 anni – che comprende ben 1,7 milioni di bambini in Italia –  i videogame coinvolgono parimenti sia i maschi sia femmine. Nei primi anni dell’adolescenza, invece, le ragazze sembrano perdere – almeno temporaneamente – l’interesse per i giochi digitali. Tra gli 11 e i 14 anni, infatti, ci sono sempre 1,7 milioni di videogiocatori, ma la maggior parte è di sesso maschile.

Videogiochi per bambini: dispositivi preferiti e categoria PEGI

In generale, smartphone e tablet sono le piattaforme di gioco più utilizzate: ci giocano 9 milioni di persone, tra cui 4,2 milioni di donne. Seguono Pc e console domestiche con 6,9 milioni di utenti. Resiste il segmento delle console portatili, utilizzate da 1,4 milioni di persone. Il dispositivo più utilizzato dai bambini tra i 6 e i 10 anni è la console domestica (la usa il 35% del campione). In questa particolare classifica seguono tablet e smartphone (entrambi al 31%), Pc e console portatile. Console portatile che, comunque, viene preferita particolarmente in questa fascia d’età: con il passare dell’età questo dispositivo sembra perdere interesse tra gli appassionati di videogame. Computer, smartphone e console domestiche registrano un’impennata nella fascia d’età 11-14 anni, a dimostrazione che i dispositivi tecnologici sono parte del quotidiano di questi ragazzi.

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Altro mito da sfatare è quello relativo al numero di videogiochi vietati ai bambini. Come evidenziato dal report IIDEA, il 73,4% dei videogiochi rilasciati in Italia è adatto a un pubblico tra i 3 e i 12 anni. In particolare, oltre la metà dei videogiochi (il 53,4%) è adatto per contenuti per un pubblico di 3 anni o più.

Cos’è il PEGI?

Il PEGI è il sistema pan-europeo di classificazione dei videogiochi. È progettato per educare a un corretto acquisto e per proteggere i minori dall’accesso a videogiochi dai contenuti potenzialmente inappropriati per la loro età.

Chi volesse approfondire il mercato italiano dei videogiochi in Italia può scaricare il report IIDEA a questo link. Buona lettura!

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