Dare a disposizione tablet o smartphone ai bambini: perché no? L’utilizzo di strumenti digitali da parte dei nostri figli più piccoli non va demonizzato, ma – come per molte cose di questo mondo – è necessario un utilizzo responsabile. Affinché questo avvenga, gli adulti devono saper educare a un consumo “critico e responsabile” di questi dispositivi, magari introducendo alcune regole ai loro figli. Alcuni consigli in tal senso arrivano dal Decalogo per la salute digitale di bambini e ragazzi, progetto realizzato dagli specialisti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù nell’ambito del progetto “A scuola di… digitale”, realizzato in collaborazione con i professionisti di Almaviva, gruppo italiano leader nell’innovazione digitale.
Oltre al decalogo, il progetto prevede una serie di video educazionali (disponibili in fondo a questo articolo), che spiegano come gestire con equilibrio tablet e smartphone nelle diverse fasi della vita dei bambini, quale supporto possono rappresentare per i ragazzi con disturbo dell’apprendimento, quali possibili conseguenze sulla vista da una esposizione prolungata agli schermi dei dispositivi, ma anche come funzionano i canali social seguiti dai giovanissimi, cosa sono il Metaverso e l’intelligenza Artificiale. A seguire, il decalogo per la salute digitale di bambini e ragazzi:
“La salute e il benessere dei bambini sono concetti multidimensionali, che includono aspetti fisici, psicologici e sociali”, afferma Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale e direttore dell’Istituto per la Salute del Bambino Gesù. “In un’epoca in cui smartphone e tablet hanno assunto un ruolo sempre più centrale nella vita di genitori e figli, diventa fondamentale promuovere un consumo digitale consapevole e responsabile per preservare la salute e il benessere di bambini e dei ragazzi. È molto importante parlare di questi temi, a maggior ragione in estate, periodo in cui giovani e giovanissimi hanno tanto tempo libero, per fornire ai genitori strumenti necessari per sviluppare una consapevolezza e gestire nel modo migliore possibile la relazione dei più piccoli con i dispositivi digitali”.
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