In occasione del Safer Internet Day 2022, Kaspersky presenta i dati di un’indagine commissionata su oltre 1800 bambini tra i 5 e i 11 anni. Uno su tre ha ricevuto messaggi da sconosciuti e proposte di sfide pericolose online. Ai genitori 4 consigli per un’esperienza online positiva
L’8 febbraio si celebra il Safer Internet Day. Si tratta della giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita dalla Commissione europea al fine di promuovere un uso sicuro e responsabile del Web e delle nuove tecnologie, in particolare tra i bambini e i giovani di tutto il mondo. Un tema molto attuale visto che sempre più bambini non conoscono un mondo senza Internet e social. Per questa generazione, smartphone e tablet, non rappresentano solo un modo alternativo di divertirsi. Rappresentano gli strumenti primari attraverso i quali hanno imparato a giocare, studiare, pensare e relazionarsi e sono sempre più diffusi anche tra i più piccoli.
Lo dimostra anche la recente indagine di Kaspersky, condotta nelle scuole italiane tra i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Dalla ricerca emerge che il 55% delle bambine e dei bambini italiani possiede già un dispositivo personale e il 20% lo utilizza più di due ore al giorno, ogni volta che ne ha voglia con la possibilità di connettersi alla rete. Di questi, il 54% ha dichiarato di usare smartphone e tablet principalmente per giocare online e guardare i cartoni animati. Al secondo posto delle attività più diffuse sui dispositivi c’è quella di fare ricerche e scaricare schede per la scuola (34%). Solo il 13% ha ammesso di utilizzarli per guardare e girare video o fare foto da pubblicare sui social.
In questi ultimi due anni i bambini tra i 5 e i 10 anni sono stati costretti a interagire molto di più online anche per via della didattica a distanza. È stato chiesto, quindi, ai piccoli come la Dad avesse cambiato il loro rapporto con i dispositivi tecnologici. I bimbi intervistati si sono divisi tra chi, dopo mesi prima e settimane a singhiozzo ora di Dad, non ne può più di computer e tablet (42%) e chi invece li usa molto più di prima per rimanere in contatto con gli amici (33%). Solo per il 25% dei bambini le abitudini d’uso dei dispositivi tech non sono cambiate rispetto a prima.
Che i dispositivi tecnologici siano diventati strumento primario per il gioco e il processo educativo è ormai un dato abbastanza evidente. Quando è stato chiesto ai bambini italiani se in compagnia dei loro amici utilizzassero comunque tablet o smartphone, il 74% di loro ha risposto positivamente. Invece che giocare o chiacchierare con i propri amici, il 43% preferisce guardare video sui dispositivi o farne altri insieme a loro. Il 31% preferisce sfidare i propri amici a qualche gioco online o addirittura chattare con altri. Solo il 25% dichiara non utilizzare smartphone e tablet quando è in compagnia.
Ancora più allarmante è il fatto che, pur essendo particolarmente capaci e abili nell’uso di smartphone e tablet, i bambini hanno dimostrato di non conoscere realmente le potenzialità dello strumento comunicativo che utilizzano. Non possiedono tantomeno quella capacità critica che gli consentirebbe di valutare adeguatamente le conseguenze delle loro azioni e di quelle degli altri. Infatti, quando è stato chiesto ai bambini se sarebbero disposti a condividere informazioni personali come “dove vivi”, “dove vai a scuola” o “che lavoro fanno i tuoi genitori” con amici virtuali mai incontrati prima, il 40% ha affermato che risponderebbe tranquillamente “perché un amico virtuale è pur sempre un amico”. Questo dato sorprende ancora di più se si considera che il 93% di loro ha affermato di aver ricevuto da familiari e insegnanti tutte le informazioni necessarie circa i pericoli che potrebbero incontrare online.
I rischi che derivano da questo atteggiamento non sono solo ipotetici ma purtroppo trovano diversi riscontri nella realtà. Kaspersky ha chiesto ai bambini se avessero mai ricevuto messaggi da sconosciuti su Internet o proposte di giochi e sfide pericolose: ben il 36% ha risposto di sì. Per fortuna la maggior parte (73%) dei bambini intervistati ha dichiarato che se si trovasse in una situazione di pericolo ne parlerebbe con genitori e insegnanti. Solo il 6% si vergognerebbe troppo per poterne parlare con qualcuno.
Per garantire che i bambini abbiano un’esperienza online positiva, Kaspersky raccomanda ai genitori di: