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Progetto Nerd: al via il concorso Stem IBM per ragazze tra i 15 e 18 anni

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In corso la decima edizione del programma pro bono di IBM, una sorta di concorso Stem per sensibilizzare le ragazze a intraprendere una carriera scientifica e diffondere la passione per l’informatica

Arriva alla decima edizione il Progetto Nerd? Non è roba per donne?, il programma pro bono di IBM realizzato con l’Università La Sapienza per sensibilizzare le ragazze tra i 15 e i 18 anni a intraprendere una carriera in ambito Stem (materie scientifiche, tecnologiche, informatiche e di ingegneria) e diffondere la passione per l’informatica al fine di orientare le loro scelte di studio Universitario. Il progetto, lanciato per la prima volta nel 2012 e animato dai volontari IBM, vuole far acquisire alle ragazze nozioni di base sul digitale e farle avvicinare alla tecnologia per dimostrare, soprattutto a loro stesse, che il digitale è roba per donne.

Dieci anni di Progetto Nerd: i numeri del concorso Stem di IBM 

Nelle passate nove edizioni Progetto Nerd? Non è roba per donne? Ha coinvolto più di 17 mila ragazze e 1.250 scuole secondarie di secondo grado in tutta Italia, contribuendo a considerevoli aumenti di iscrizioni femminili nelle facoltà Stem delle Università italiane coinvolte. Per l’edizione 2022 del programma sono già più di 12 mila le ragazze interessate a partecipare. Cliccando sul link http://ibm.biz/tournerd è possibile verificare quando il tour sarà nella propria città.

“Le giovani donne hanno bisogno di mettersi alla prova per superare i propri ostacoli, prendere coraggio e abbattere così lo stereotipo di genere”, dichiara Floriana Ferrara, CSR Country Manager e Master Inventor IBM. “Non è sufficiente che qualcuno dica loro che è possibile, dobbiamo metterle nella condizione di poterlo sperimentare con progetti concreti. Il mondo del lavoro ha bisogno di talenti femminili nelle materie Stem”.

Progetto Nerd Ibm 2022

Come funziona Progetto Nerd di IBM

Durante il primo appuntamento del concorso Stem alle studentesse delle scuole superiori verrà mostrato quali opportunità possono scaturire dall’essere delle esperte nel settore di queste discipline. Seguiranno i laboratori nazionali, in cui tutte le studentesse effettueranno due lezioni su come si istruisce un’intelligenza artificiale. Le ragazze, supportate dai volontari, avranno così la possibilità, in maniera semplice e divertente, di progettare e programmare un assistente virtuale cognitivo, sperimentando il “mestiere” dell’informatico.

Organizzate in gruppi di 3-6, anche se appartenenti a scuole o residenti in città diverse, potranno sviluppare un assistente virtuale cognitivo su un tema di loro interesse, consegnando il loro elaborato entro il prossimo 19 aprile. Tutte le lezioni, vista la situazione pandemica ancora critica, si svolgeranno in modalità online.

Una commissione di cui faranno parte esperti di Ibm, delle Università e specialisti dei partner coinvolti valuterà poi i progetti consegnati prima della fine dell’anno scolastico 2021/2022. Quelli più meritevoli, che si distinguono per innovazione e livello tecnico, verranno premiati a fine corso con un workshop di tre giorni nelle sedi di IBM, Intesa Sanpaolo, Generali, Enel e Dock.

Il progetto è riconosciuto tra i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto) promosso dal Miur con 50 ore totali per ciascuna studentessa che termina il percorso.

IBM Progetto Nerd 2022

Progetto Nerd: università e partner aderenti

A Progetto Nerd hanno aderito nel tempo 25 tra i maggiori atenei italiani: Università del Piemonte Orientale, Università Aldo Moro di Bari, Politecnico di Bari, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Camerino, Università degli Studi di Catania, Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, Alma Mater Studiorum di Bologna, Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti, Università della Calabria, Università degli Studi di Firenze, Università di Genova, Università degli studi Milano Bicocca, Federico II di Napoli, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Palermo, Università degli Studi di Perugia, Università degli Studi di Pisa, Università degli Studi della Basilicata, Università La Sapienza Roma, Università Tor Vergata Roma, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Trento, Università Ca’ Foscari Venezia, Università di Verona; e alcuni partner e associazioni, quali Intesa Sanpaolo, Enel, Generali, Kyndryl, Sistemi Informativi, Dock e associazioni come il Centro Elis, Soroptimist International d’Italia e SheTech.

Uguaglianza di genere nelle materie Stem: a che punto siamo

Anche se quest’anno i primi dati relativi alle iscrizioni universitarie delle studentesse italiane sono debolmente positivi, con un aumento della loro presenza nella facoltà di ingegneria (+3,37%) e di informatica (+16,36%), i numeri sono ancora impietosi: le studentesse sono un sesto dei loro colleghi maschi.  A livello globale, secondo una media del World Economic Forum, meno del 30% delle studentesse intraprende un percorso universitario o post-universitario in questo campo.

“Avvicinare le ragazze alla scienza, scardinando quegli stereotipi e quei pregiudizi secondo i quali le materie scientifiche sarebbero troppo difficili e per questo non adatte al mondo femminile è oggi prioritario”, sottolinea il ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti. “La formazione nelle materie Stem è leva per il benessere di tutta la comunità: una sfida grande che parte da un investimento straordinario in educazione scientifica e nel talento delle donne, per costruire un futuro di sviluppo equo, inclusivo e sostenibile per tutte e tutti”.

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