L’Istituto Comprensivo 3 di Modena e Ammagamma hanno appena presentato i risultati di due anni di lavoro e sperimentazione sulla didattica dell’intelligenza artificiale. Un’opportunità per tutto il sistema educativo italiano
Giovani studenti italiani a scuola di Intelligenza Artificiale. Tema di sempre più stessa attualità, l’A.I, acronimo di Artificial Intelligence, è un campo di ricerca che affonda le radici nel sogno di riprodurre il pensiero umano e creare macchine in grado di pensare. L’innovazione tecnologica non è arrivata ancora a questo punto – ci arriverà mai? – ma oggi l’intelligenza artificiale trova molteplici applicazioni. L’A.I. è presente nelle Smart Tv, quando analizza i nostri gusti televisivi per proporre nuovi contenuti; è presente in molte funzionalità degli smartphone e, ovviamente, all’interno delle aziende. La stessa Clementoni, produttrice di giocattoli, sfrutta le potenzialità dell’intelligenza artificiale per sviluppare nuove attività educative.
Con l’obiettivo di educare le nuove generazioni alla comprensione e all’utilizzo degli strumenti di A.I. anche attraverso attività di tipo sperimentale in grado di coinvolgere gli studenti italiani, nel 2020 la società Ammagamma e l’Istituto Comprensivo 3 di Modena hanno dato via al progetto sperimentale Lucy.
Il progetto, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado (la vecchia scuola media) partiva da un semplice presupposto: così come i bambini imparano a conoscere il mondo attraverso i sensi, allo stesso modo possiamo imparare a conoscere l’A.I. e i suoi fondamenti attraverso un’esperienza sensoriale, ispirata al learning by Doing and Thinking (letteralmente, “imparare facendo e pensando”). In questi mesi il progetto si è ampliato attraverso talk, video e lezioni per studenti e docenti in varie scuole d’Italia.
Da questi due anni si sperimentazione è nato un Syllabus – il documento che raccoglie la metodologia, le attività e gli strumenti necessari per le attività didattiche – che viene messo a disposizione del mondo dell’educazione, per consentire che il lavoro di ricerca effettuato e la sperimentazione didattica condotta possano generare valore per l’intero tessuto educativo italiano. “Occorre avere il coraggio di cambiare i paradigmi dell’educazione, affrontando il tema delle tecnologie digitali non solo dal punto di vista dell’uso, ma dal punto di vista dell’impatto che possono generare, per le generazioni più giovani, per le loro famiglie e per la società che verrà”, ha commentato Daniele Barca, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo.
Il progetto, condotto all’interno delle classi dell’Istituto Comprensivo e sviluppato da Pietro Monari (project manager) in collaborazione con il coinvolgimento degli insegnanti e con un team di esperti Steam, sta ottenendo una visibilità e un riconoscimento importante, a livello nazionale. Il Syllabus rappresenta un risultato decisivo, non solo per il tessuto scolastico modenese, ma per l’intero sistema educativo italiano, che si trova a disposizione risorse per la riflessione, per la didattica e per l’educazione sociale. Modena, grazie alle scuole e alle aziende del territorio, riesce così a confermare un importante ruolo di leadership, nelle sfide educative e sociali che siamo oggi chiamati ad affrontare.