Le caratteristiche di base di queste due tipologie di Pc portatili, divenute quasi indispensabili non solo per il lavoro, ma anche per lo studio
L’inevitabile ricorso alla Didattica a distanza (DAD) nei mesi della pandemia e il sempre maggior utilizzo della Didattica digitale integrata (DII) nei percorsi di studio. L’innovazione tecnologica ha reso tablet e computer quasi indispensabili anche per i bambini della Scuola primaria. Dare in prestito ai figli il proprio computer portatile può non bastare più, soprattutto se i genitori utilizzano questi dispositivi per il proprio lavoro. Per i ragazzi è necessario, quindi, un dispositivo personale, che possa accompagnarli lungo il proprio percorso di studio. Ne abbiamo già scritto in passato: per rapporto qualità-prezzo, i Chromebook rappresentano un’ottima soluzione per gli studenti in cerca di un dispositivo digitale. Ma qual è la differenza tra notebook e Chromebook? Proviamo a riassumerla qui brevemente.
Per i meno esperti, dal punto di vista estetico non c’è grande differenza tra un notebook (o laptop) e un Chromebook: entrambi i dispositivi sono portatili e presentano diverse dimensioni del display (perlopiù 14 e 15 pollici), che in alcuni casi può anche essere touch. La grande differenza è lato software: la maggior parte dei computer portatili, infatti, monta il sistema operativo Windows o iOS (nel caso dei computer Apple), mentre i Chromebook si basano sul Chrome OS, sistema operativo proprietario di Google. Si tratta di un software molto “leggero”, che non richiede computer da grandi prestazioni per poter funzionare egregiamente. Non a caso, confrontando le specifiche tecniche di un Notebook tradizionale con quelle di un Chromebook noterete che quest’ultimo non presenta un processore molto potente o una RAM elevatissima (solitamente 4 GB contro gli almeno 16 GB dei moderni Notebook). Questo perché su un Chromebook quasi tutto avviene online all’interno del browser Chrome o tramite cloud, migliorando la velocità e l’efficienza del sistema. Il vantaggio? Prezzi decisamente inferiori rispetto ai moderni notebook.
Come per un tablet o uno smartphone Android, anche i Chromebook fanno affidamento sull’ampio store di applicazioni Google Play, dal quale è possibile scaricare app gratuite e a pagamento sì per il tempo libero, ma anche utili per la produttività come il pacchetto Office (Word, Power Point o Excel), la posta di Outlook e programmi per l’editing e le videochiamate. Altro punto a favore sui Chromebook è lato batteria, che è in grado di durare più a lungo – almeno 12 ore con una sola carica – grazie a un sistema operativo più leggero.
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L’unico limite? La connessione. Sebbene sia possibile sfruttare alcuni programmi e funzionalità in modalità offline, per un utilizzo ottimale è necessario che i Chromebook siano sempre connessi a una rete Internet. Un ostacolo da poco, se si considera la sempre maggiore diffusione delle reti Wi-Fi in casa e a scuola o condividendo quella del proprio smartphone, ma va comunque considerata in fase d’acquisto. Per maggiori informazioni sui Chromebook e il loro utilizzo, Google ha creato una pagina dedicata a questo indirizzo.
I Chromebook si presentano, quindi, come un affidabile dispositivo per gli studenti, almeno fino alla Scuola secondaria di primo grado (le medie), rispondendo a praticamente tutte le esigenze di studio e svago dei più giovani. Discorso diverso, invece, se con l’aumentare dell’età è necessario l’utilizzo di programmi di tipo professionale, che richiedono caratteristiche tecniche più performanti. Da non dimenticare, poi, che il Chromebook affidato a vostra figlia o vostro figlio può essere legato all’applicazione di controllo genitori di Google, Family Link.