Si chiama adaptive learning (apprendimento adattivo), ed è il modo in cui gli alunni di domani si approcceranno alla formazione. Supportati da un algoritmo, che li guiderà ogni giorno fornendo loro piani personalizzati da seguire, gli studenti avranno modo di massimizzare le opportunità di apprendimento. Sì, anche grazie a simpatici cuccioli robot.
L’adaptive learning è uno dei trend dell’edutech del 2023 ed è il segnale di una crescente personalizzazione dei metodi e degli strumenti legati al mondo della formazione. Connesse, flessibili, intelligenti: sono queste le parole d’ordine che caratterizzano le soluzioni più avanzate studiate per innovare il mondo dell’apprendimento. Lo coding factory italiana Aulab ha individuato i 5 dispositivi edutech che potrebbero cambiare il nostro modo di intendere la formazione nel futuro.
Con un mercato che si prevede genererà 13 trilioni di dollari entro il 2030, visori e dispositivi per realtà virtuale e realtà aumentata sono al primo posto nei dispositivi che rivoluzioneranno la nostra quotidianità. In ambito formativo sono molteplici le applicazioni di queste tecnologie, che possono essere usate per creare un’esperienza di apprendimento più interattiva o per ingaggiare maggiormente gli studenti attraverso percorsi multimediali.
Da un lato la realtà virtuale permetterà agli alunni di accedere ad aule virtuali nel metaverso dove anche persone fisicamente distanti tra loro potranno studiare insieme senza soffrire delle problematiche di spazi spesso rumorosi o sovraffollati. Dall’altro la realtà aumentata renderà lo studio sempre più multimediale, proponendo collegamenti ipertestuali o contenuti audio e video per approfondire in tempo reale le tematiche trattate.
L’innovazione nell’edutech arriverà anche nella forma di piccoli robot dalle fattezze umane che avranno il compito di stimolare il linguaggio dei bambini ed educarli alla socialità. Grazie all’utilizzo di tecnologie di Intelligenza Artificiale generativa come ChatGpt, i robot saranno infatti in grado di simulare il dialogo umano e intrattenere conversazioni con i giovani alunni: potranno, per esempio, rispondere alle domande dei bambini, trasmettere pillole di conoscenza su vari argomenti e attività, “chiacchierare” con loro per migliorarne la capacità linguistica. Diventeranno così preziosi alleati di genitori e insegnanti, sempre più chiamati a esplorare le potenzialità pedagogiche dell’AI generativa.
I cyberpet sono robottini piccoli e agili, da tenere sempre con sé sulla scrivania o in giro per casa, proprio come animali domestici. Capaci di muoversi in autonomia e di comprendere con la voce umana grazie all’Intelligenza Artificiale, svolgono diverse funzioni: dal tenere compagnia durante i momenti di gioco ad assistere gli studenti nei compiti.
Tra gli strumenti in loro dotazione c’è una fotocamera che permette di scattare fotografie e girare video, inoltre fungono da riproduttori per brani musicali. Hanno anche la possibilità di collegarsi ad altri dispositivi IoT e recepire comandi vocali. Nel contesto delle smart home sono gli assistenti perfetti durante un pomeriggio di studio: possono accendere e spegnere la luce, attivare schermi e smartphone, connettersi con i loro “simili” dando così agli utenti la possibilità di comunicare anche a distanza.
La tecnologia può aiutarci a creare il giusto ambiente per il lavoro o lo studio. Un esempio sono gli appositi schermi che hanno la forma di una finestra: sistemati su una parete, riproducono immagini di ambienti rilassanti (paesaggi bucolici, marini, di montagna) migliorando la concentrazione durante l’apprendimento. Oltre a trasmettere immagini, gli schermi-finestra sono dotati anche di un sistema di diffusione audio per rendere ancora più immersiva l’esperienza di studio o lavoro riproducendo musica lo-fi o suoni adatti al relax e alla concentrazione.
Secondo dati recenti dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) l’utilizzo di smartphone e computer incoraggia la sedentarietà con un conseguente calo nella percentuale di persone sotto i 18 anni che praticano attività sportiva. Secondo l’Iss solo 1 giovane su 10 segue le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che consiglia almeno un’ora al giorno di movimento a media intensità per mantenersi in salute.
Un aiuto, ancora una volta, arriva dal mondo della tecnologia: è possibile integrare su attrezzi ginnici – come cyclette e tapis-roulant – schermi e dispositivi in grado di trasmettere non solo musica e film, come nelle più comuni palestre, ma anche una selezione dei programmi didattici tra cui corsi, webinar e podcast da ascoltare per l’apprendimento. Si tratta di una soluzione adatta non solo agli ambienti fitness ma anche alle case, che permetterebbe nel quotidiano di unire il tempo dello studio domestico a quello del movimento.